C'est la vie – Prendila come viene
Le sens de la fête
2017
Paese
Francia
Genere
Commedia
Durata
115 min.
Formato
Colore
Registi
Olivier Nakache
Eric Toledano
Attori
Jean-Pierre Bacri
Gilles Lellouche
Jean-Paul Rouve
Vincent Macaigne
Suzanne Clément
Hélène Vincent
Benjamin Lavernhe
Max (Jean-Pierre Bacri), Guy (Jean-Paul Rouge) e James (Gilles Lelouche), rispettivamente un responsabile catering, un fotografo e un cantante, si occupano di organizzare matrimoni in grande stile e nel loro campo non c’è nessuno che possa rivaleggiare con la loro maestria nel rendere speciale il giorno delle nozze. Pierre (Benjamin Lavernhe) ed Héléna (Judith Chemla) si rivolgeranno proprio a loro per organizzare una cerimonia in un castello fuori Parigi, ma non tutto andrà nel modo sperato…
Pirotecnica e festosa commedia attraverso cui Toledano e Nakache, i registi di Quasi amici (2011), hanno modo di esprimere al meglio la loro scatenata e graffiante idea di comicità. La godibilità del prodotto è massima, complice una scrittura di alta qualità e la grande capacità da parte degli autori di controllare mirabilmente una girandola impazzita di situazioni che ruota a mille all’ora e procede a briglia sciolta. Il ritmo è spassoso e coinvolgente, i caratteri e i tipi umani precisi e ben delineati, attraverso un tocco di cui la commedia francese contemporanea, quando così ispirata, si fa spesso maestra. Le estremizzazioni caricaturali non sono tra l’altro fini a se stesse ma anche negli eccessi servono a esprimere, dietro i bozzetti grotteschi, una precisa idea di mondo, di società, perfino di classe. Un progetto corale e brioso, in cui il gioco demistificatorio è talmente sfacciato che alla lunga forse mostra in parte la corda, ma il risultato finale non ne risente più di tanto e riesce agevolmente a reggere le due ore di durata. Gara di bravura tra il bravissimo Jean-Pierre Bacri, personaggio assai egocentrico, e l’altrettanto efficace Gilles Lelouche, ma anche Vincent Macaigne, alle prese con un ruolo più stropicciato e meno esuberante, non è da meno. Di rado si vede un caleidoscopio di assurdità e follia comica orchestrate con un tale consapevolezza della catastrofe. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2017.
Pirotecnica e festosa commedia attraverso cui Toledano e Nakache, i registi di Quasi amici (2011), hanno modo di esprimere al meglio la loro scatenata e graffiante idea di comicità. La godibilità del prodotto è massima, complice una scrittura di alta qualità e la grande capacità da parte degli autori di controllare mirabilmente una girandola impazzita di situazioni che ruota a mille all’ora e procede a briglia sciolta. Il ritmo è spassoso e coinvolgente, i caratteri e i tipi umani precisi e ben delineati, attraverso un tocco di cui la commedia francese contemporanea, quando così ispirata, si fa spesso maestra. Le estremizzazioni caricaturali non sono tra l’altro fini a se stesse ma anche negli eccessi servono a esprimere, dietro i bozzetti grotteschi, una precisa idea di mondo, di società, perfino di classe. Un progetto corale e brioso, in cui il gioco demistificatorio è talmente sfacciato che alla lunga forse mostra in parte la corda, ma il risultato finale non ne risente più di tanto e riesce agevolmente a reggere le due ore di durata. Gara di bravura tra il bravissimo Jean-Pierre Bacri, personaggio assai egocentrico, e l’altrettanto efficace Gilles Lelouche, ma anche Vincent Macaigne, alle prese con un ruolo più stropicciato e meno esuberante, non è da meno. Di rado si vede un caleidoscopio di assurdità e follia comica orchestrate con un tale consapevolezza della catastrofe. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2017.
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