Manek (Navin Chowdhry) è un giovane dotatissimo al pianoforte. Di origine bengalese, vive a Londra con la madre, che ha un piccolo ristorante. Il suo talento è affidato a una maestra di piano eccentrica, madame Sousatzka (Shirley MacLaine), che si assume il compito di educarlo non solo dal punto di vista musicale ma anche sotto il profilo umano. Melodramma sul talento e sull'importanza delle guide, sia artistiche che spirituali, in cui a essere protagoniste sono le donne, a differenza delle tradizionali figure paterne più o meno diversificate che di solito affollano questa tipologia di narrazioni. Il buon ritmo e l'ottima interpretazione di Shirley MacLaine, eccentrica e umanissima figura di madre-maestra tormentata dalla necessità di trasmettere il suo sapere ai posteri, non bastano però a sollevare il film da una certa mediocrità di fondo e da una vena fin troppo illustrativa. Qualche stereotipo di troppo, i passaggi narrativi che non sorprendono e l'artificialità dei momenti che dovrebbero spingere di più sull'emozione contribuiscono a rendere il risultato ben poco incisivo, nonostante le buone intenzioni. Fu presentato in concorso a Venezia, dove Shirley MacLaine rivinse la Coppa Volpi, a ventotto anni di distanza dal precedente riconoscimento.