Marie Curie
Marie Curie
2016
Paesi
Polonia, Germania, Francia
Generi
Sentimentale, Biografico, Drammatico
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Marie Noëlle
Attori
Karolina Gruszka
Arieh Worthalter
Charles Berling
Izabela Kuna
Malik Zidi
André Wilms
Daniel Olbrychski
Marie Denarnaud
Samuel Finzi
Sabin Tambrea
Piotr Glowacki
Jan Frycz
Storia della celebre scienziata di origine polacca naturalizzata francese e vincitrice di ben due Premi Nobel, uno per la fisica e l'altro per la chimica. Il film si sofferma, in particolare, sul periodo che va dal 1905, quando Marie (Karolina Gruszka) si recò insieme al marito Pierre Curie (Charles Berling) a Stoccolma per ricevere il primo Nobel per la scoperta della radioattività, al 1911, anno in cui la scienziata fu insignita per la seconda volta del riconoscimento.
Film biografico dedicato a una delle più famose donne di scienza di tutti i tempi e incentrato su un periodo specifico della sua vita, Marie Curie è schiacciato dal bisogno evidente di esplicitare i tempi portanti del suo pensiero in una sorta di bignami estremamente semplificato e ridotto all’osso. Con queste premesse l’operazione fa fatica a sganciarsi dall’effetto di trovarsi davanti al più classico degli sceneggiati televisivi, condito da scelte estetiche sforzate nella loro ricerca della bella immagine e in fin dei conti irrimediabilmente patinate. La protagonista, interpretata dalla pur efficace e luminosa attrice polacca Karolina Gruszka, vista in INLAND EMPIRE - L’impero della mente (2006) di David Lynch, si fa portatrice del tema dell’affermazione di genere, non scontata per il suo tempo, rispetto al giogo del marito Pierre, ma il respiro complessivo del film biografico è piuttosto corto e indubbiamente singhiozzante. Uscito in sala in Italia quattro anni dopo la sua realizzazione, in contemporanea con l’emergenza Coronavirus, anticipando di qualche mese il biopic su Marie Curie Radioactive, interpretato da Rosamund Pike e diretto da Marjane Satrapi.
Film biografico dedicato a una delle più famose donne di scienza di tutti i tempi e incentrato su un periodo specifico della sua vita, Marie Curie è schiacciato dal bisogno evidente di esplicitare i tempi portanti del suo pensiero in una sorta di bignami estremamente semplificato e ridotto all’osso. Con queste premesse l’operazione fa fatica a sganciarsi dall’effetto di trovarsi davanti al più classico degli sceneggiati televisivi, condito da scelte estetiche sforzate nella loro ricerca della bella immagine e in fin dei conti irrimediabilmente patinate. La protagonista, interpretata dalla pur efficace e luminosa attrice polacca Karolina Gruszka, vista in INLAND EMPIRE - L’impero della mente (2006) di David Lynch, si fa portatrice del tema dell’affermazione di genere, non scontata per il suo tempo, rispetto al giogo del marito Pierre, ma il respiro complessivo del film biografico è piuttosto corto e indubbiamente singhiozzante. Uscito in sala in Italia quattro anni dopo la sua realizzazione, in contemporanea con l’emergenza Coronavirus, anticipando di qualche mese il biopic su Marie Curie Radioactive, interpretato da Rosamund Pike e diretto da Marjane Satrapi.
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