In un piccolo quartiere di Marsiglia si svolge la storia tra Jeanette (Ariane Ascaride), cassiera sola con due figli, e l'operaio Marius (Gérard Meylan), un uomo grande e grosso, che fa da custode (e vive) in un cementificio in disuso che sta per essere demolito. Tra scontri e scaramucce, i due si piacciono, anche se impiegheranno un po' a fidarsi l'uno dell'altra. Commedia drammatica semplice e lineare, dai toni lievemente romantici, in cui i luoghi dell'azione assumono il ruolo di co-protagonisti della vicenda: l'Estaque, piccolo quartiere portuale di Marsiglia (città natale del regista), è l'ambiente che abbraccia i personaggi e che traccia i binari dei loro incontri. Guédiguian è bravo nel raccontare i suoi emarginati (dalla vita, dal lavoro, dal successo), senza impantanarsi nella sterile denuncia sociale, ma trasportando tutto, tra risate e qualche lacrima, in un contesto da fiaba moderna, grazie proprio al microcosmo in cui si muove la vicenda. Efficace la messa in scena minimale, che si riserva il compito di amalgamare le diverse parti dello spettacolo, e bravissimi gli interpreti. Allegro senza essere banale, capace di raccontare al contempo le storture della vita e del lavoro senza lasciare che i personaggi si abbattano. Un piccolo film capace di funzionare a più livelli, nonostante aleggi un certo autocompiacimento. Presentato nella sezione Un Certain Regard del 50° Festival di Cannes. Premio Louis Delluc 1957.