In un futuro non troppo lontano, in una nazione sotto dittatura alla vigilia di una rivoluzione, il cantante Jack Fate (Bob Dylan) sta per essere rilasciato di prigione, occasione che due “promoter” (John Goodman e Jessica Lange) non vogliono farsi sfuggire: la loro intenzione è infatti quella di coinvolgere il cantante in un concerto di beneficenza, destando l'attenzione di un giornalista che vuole scoprire a cosa verranno destinati i soldi. Bob Dylan ha costruito la sua leggenda nella musica ma non ha disdegnato, in rarissime occasioni, di prestarsi al cinema. Ed è fondamentalmente dalla sua decisione di interpretare Jack Fate in Masked and Anonymous, di cui è anche co-sceneggiatore con il regista Larry Charles, che sono nate le grandi aspettative sulla pellicola, alla quale hanno scelto di partecipare nomi noti di Hollywood, tra cui John Goodman, Jessica Lange, Jeff Bridges e Penelope Cruz, accettando tutti un cachet ridotto, pur di lavorare fianco a fianco al menestrello del rock. Insomma, l'esordio cinematografico di Larry Charles, fino ad allora conosciuto come lo sceneggiatore del serial tv Seinfield (1989-1998), sembrava essere di quelli col botto, ma l'unico rumore prodotto è stato quello di uno schianto inesorabile. Il risultato finale infatti, lontano dai presunti intenti politici della storia, è confuso e confusionario, incoerente e scollegato, banale e insensato fin dalla sequenza d'apertura. Inutile.