Monkey Man
Monkey Man
2024
Paesi
Usa, Canada, Singapore, India
Generi
Azione, Thriller
Durata
113 min.
Formato
Colore
Regista
Dev Patel
Attori
Dev Patel
Sharlto Copley
Sobhita Dhulipala
Brahim Achabbakhe
Pitobash
Kid è un giovane che ogni notte indossa una maschera da gorilla e lotta in fight club clandestini senza mai svelare la sua identità. Con la crescita della sua fama, Kid riesce a infiltrarsi nella malavita della città con un obiettivo: vendicarsi di chi ha ucciso sua madre e di chi, ogni giorno, sfrutta i più deboli. 

Dev Patel si prende totalmente il palcoscenico nel suo debutto alla regia, con un film d’azione ispirato alla leggenda indiana di Hanuman e che arriva in sala dopo essere stato strappato a Netflix grazie agli sforzi di Jordan Peele. Se da un lato le sue qualità di attore brillano, grazie ad una presenza scenica di tutto rispetto e perfettamente calzante al personaggio di Kid, l’esordio dietro la macchina da presa lascia perplessi in più di un’occasione. Monkey Man in realtà inizia nel migliore dei modi, settando un mondo credibile e vibrante, con un’atmosfera da sottoborgo criminale del sudest asiatico a metà strada tra Only God Forgives di Nicolas Winding Refn e The Raid di Gareth Evans. Nel dipanarsi della storia, il personaggio di Patel scatena un fiume di vendetta e violenza, alimentato da anni di rabbia repressa e dalla sete di giustizia nei confronti di coloro che gli hanno fatto del male in passato, ma la forza propulsiva che una storia del genere dovrebbe avere viene quasi subito a mancare, anche per la scelta alquanto discutibile di spezzare il ritmo del film con alcuni flashback di pessima fattura formale, utilizzati per creare empatia nei confronti di Kid e spiegarne le motivazioni, ma che alla lunga finiscono per avere l’effetto contrario. Dopo circa un’ora, il film sembra totalmente fermarsi, mette sul piatto tante tematiche ma non sembra interessato né in grado di approfondirne davvero nessuna, così come fatica ad approfondire la mitologia che circonda il personaggio principale. Le domande sul legame di Kid con la tradizione del monkey man del titolo e della leggenda di Hanuman rimangono in gran parte senza risposta, lasciando alcuni fili narrativi poco sviluppati, e non per una scelta estetica, come avviene per esempio nei film di Nicolas Winding Refn, ma più che altro perché c’è una totale mancanza di profondità in fase di scrittura della sceneggiatura, firmata dallo stesso Patel insieme a Paul Angunawela e John Collee. Se le ambizioni e le ispirazioni sono alte, il risultato è, tanto sotto il punto di vista formale che di sceneggiatura, più vicino ad un film direct-to-video di metà anni 2000 piuttosto che ad Only God Forgives, The Raid o anche solo John Wick.
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