Dopo il suicidio della madre, Emily (Dakota Fanning) viene portata dal padre psicologo (Robert De Niro) in una nuova casa immersa nei boschi a scopo terapeutico. Qui svilupperà un'amicizia con Charlie, un suo presunto amico immaginario...

Tra carillon dalle melodie infantili e lugubri bambole che danno vita a un'imperante atmosfera gotica mista a un'intrigante messa in scena a tratti fiabesca, John Polson dà vita a un thriller interessante sulla carta, ma dalla sceneggiatura problematica e furba. Infatti il colpo di scena, che ricorda il cinema di M. Night Shyamalan, per quanto inaspettato crea delle falle logiche non perdonabili e, una volta svelato, il ritmo della pellicola inevitabilmente collassa. Poi il film a tratti è troppo frettoloso, non indugiando abbastanza sui personaggi interpretati da un cast altalenante: Dakota Fanning è luciferina al punto giusto, mentre De Niro invece risulta spaesato in un ruolo poco nelle sue corde. Flop al botteghino e fredda accoglienza da parte della critica.