Cinque storie differenti di lavoratori accomunati da un passato nelle file della Fiat ai tempi del grande sciopero del 1980. Affascinati dall'estetica del cinema documentario (avranno modo di farvi ritorno lungo le loro individuali carriere), i due giovani autori, Daniele Vicari e Guido Chiesa, provano a emergere con questa pellicola imperfetta e altalenante che però ha il pregio di far luce con chiarezza e semplice linearità su una vicenda importante e troppo spesso dimenticata. Attraverso i ricordi di cinque tra coloro che furono protagonisti degli scoppiettanti eventi che scossero la Fiat negli anni Ottanta, il film si propone anche di tratteggiare il profilo di un'Italia apparentemente solida e pulsante, ma decisamente fragile nella sostanza. Ciò che ben presto sfugge di mano alla coppia di autori, però, è il controllo lucido e calibrato sulla materia a loro disposizione: infatti le preziosissime immagini di repertorio mostrate sono costantemente accompagnate dal commento dei protagonisti che a volte sembra prendere il sopravvento sull'intero progetto, a discapito della neutralità e della limpida funzione narrativa che dovrebbero emergere. Un'eccessiva tendenza ridondante penalizza ulteriormente l'opera, che nel complesso rimane un buon documento, ma poco affascinante.