Operazione U.N.C.L.E.
The Man from U.N.C.L.E.
2015
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Generi
Spionaggio, Azione
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Guy Ritchie
Attori
Henry Cavill
Armie Hammer
Alicia Vikander
Elizabeth Debicki
Luca Calvani
Sylvester Groth
Hugh Grant
Jared Harris
Christian Berkel
Misha Kuznetsov
Guy Williams
Berlino Est, 1963. L'agente CIA Napoleon Solo (Henry Cavill) cerca di portare a Ovest la figlia (Alicia Vikander) di un ingegnere missilistico scomparso e di cui si teme il rapimento da parte di un'organizzazione terroristica nazista a caccia dell'atomica. Cerca invano di fermarlo Illya Kuryakin (Armie Hammer), agente del KGB, ma i due si ritroveranno presto a collaborare.
Dopo il successo dei due Sherlock Holmes (2009 e 2011), Guy Ritchie dirige un altro blockbuster che, prendendo spunto dalla serie televisiva anni Sessanta Organizzazione U.N.C.L.E., prova a ricostruire un'epoca e un immaginario piegandoli alla propria visione registica. Dopo la Londra vittoriana, arrivano l'Europa della Guerra fredda, gli anni Sessanta di Berlino e Roma, ma soprattutto il cinema d'azione e spionaggio (a partire dai primi Bond e da alcuni omologhi dell'epoca meno fortunati, più scanzonati e ironici): Operazione U.N.C.L.E. rimane a metà del guado e Ritchie pare indeciso se spingere sul versante action o su quello comico e quasi parodistico, lasciando entrambi irrisolti. Notevole la maestria tecnica (ottimo il montaggio di James Hebert) e calzanti alcune sequenze (quella iniziale, in una suggestiva quanto irreale Berlino Est), ma il film non decolla mai del tutto, azzoppato da personaggi che non vanno oltre una prosopopea tronfia e macchiettistica. Rivedibili anche molte scelte di colonna sonora (di Daniel Pemberton), a cominciare da certe orchestrazioni (originali o meno) alla Ennio Morricone che stridono non poco con le immagini.
Dopo il successo dei due Sherlock Holmes (2009 e 2011), Guy Ritchie dirige un altro blockbuster che, prendendo spunto dalla serie televisiva anni Sessanta Organizzazione U.N.C.L.E., prova a ricostruire un'epoca e un immaginario piegandoli alla propria visione registica. Dopo la Londra vittoriana, arrivano l'Europa della Guerra fredda, gli anni Sessanta di Berlino e Roma, ma soprattutto il cinema d'azione e spionaggio (a partire dai primi Bond e da alcuni omologhi dell'epoca meno fortunati, più scanzonati e ironici): Operazione U.N.C.L.E. rimane a metà del guado e Ritchie pare indeciso se spingere sul versante action o su quello comico e quasi parodistico, lasciando entrambi irrisolti. Notevole la maestria tecnica (ottimo il montaggio di James Hebert) e calzanti alcune sequenze (quella iniziale, in una suggestiva quanto irreale Berlino Est), ma il film non decolla mai del tutto, azzoppato da personaggi che non vanno oltre una prosopopea tronfia e macchiettistica. Rivedibili anche molte scelte di colonna sonora (di Daniel Pemberton), a cominciare da certe orchestrazioni (originali o meno) alla Ennio Morricone che stridono non poco con le immagini.
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