The Outsider
Szabadgyalog
1981
Paese
Ungheria
Genere
Drammatico
Durata
122 min.
Formato
Colore
Regista
Béla Tarr
Attori
András Szabó
Jolan Fodor
Imre Donko
Istvan Bolla
Imre Vass

András (András Szabó) svolge il proprio lavoro presso un istituto di igiene mentale nel quale sono stipati tutti i reietti della società. Accusandolo di comportarsi sul lavoro alla stregua di un ubriacone, i suoi colleghi lo allontano dalla sua professione. La vita dell'uomo non andrà meglio sugli altri fronti, imbrigliandolo in un legame di coppia indesiderato.

Secondo film dell'ungherese Béla Tarr, uno dei rari film a colori dell'autore, che da un punto preciso in poi della sua carriera radicalizzò il suo stile preferendo in maniera unilaterale il bianco e nero. Il regista non smuove le proprie vocazioni lavorando anche sul colore in maniera contrastata e usandolo anche in questo caso per parlare di emarginati e di drop out, di vite borderline e delle conseguenze che ne derivano; il tutto portato sullo schermo con spirito iconoclasta e antiaccademico rispetto alla cinematografia del suo paese. Quella che Tarr mette in scena, purtroppo con più convenzionalità rispetto ai suoi soliti standard, è una classica parabola di disagio e disfatta sociale corredata da una immancabile coazione a ripetere, che porta il protagonista a realizzare sempre gli stessi errori, senza possibilità di uscire dal circolo vizioso nel quale si è invischiato o di elevarsi socialmente. Tarr è però troppo freddo e asettico, esageratamente schematico e distante e, nonostante una regia come sempre di livello, il suo interfacciarsi con un contesto di questo tipo suscita più di un dubbio e di una richiesta d'approfondimento a livello psicologico, che però puntualmente non arriva.

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