Geppetto è un anziano falegname che trova conforto alla solitudine trasformando un ciocco parlante in un burattino e adottandolo come figlio. La creatura, di nome Pinocchio, si rivela un vero discolo, complicando la vita al povero vecchietto: si imbatte in cattive compagnie e, affascinato da loro, abbandona il padre in cerca di avventure. Alla fine, capirà i suoi errori e chi conta davvero nella sua vita. Enzo d'Alò si cimenta nella trasposizione di Pinocchio di Carlo Collodi, uno dei più conosciuti classici per l'infanzia. L'idea di provare a offrire una versione animata il più vicina possibile alla storia del romanzo era già stata coltivata dal regista anni prima, ma rimandata a causa dell'uscita dell'omonimo film di Roberto Benigni. D'Alò si discosta parzialmente dal tratto abituale e sceglie fondali che richiamano l'arte figurativa, grazie anche alla collaborazione con il fumettista Lorenzo Mattotti. La maggior parte dei personaggi, invece, mantengono le linee semplici e morbide tipiche delle sue opere precedenti. L'operazione è ambiziosa, ma non è riuscita appieno: se da un lato Pinocchio risulta poco incisivo per un pubblico giovanissimo ormai smaliziato, per gli adulti rimane imbrigliato in una dimensione infantile di scarso appeal. Il cast che presta la voce ai personaggi comprende Rocco Papaleo e Paolo Ruffini. Una curiosità: i doppiatori di Pinocchio e Geppetto sono Mino e Gabriele Caprio, padre e figlio anche nella realtà. Bella colonna sonora di Lucio Dalla, al suo ultimo lavoro.