Tra Marco (Riccardo Scamarcio) e la compagna Martina (Daniela Ramirez) sta finendo l'amore: a farne le spese è il figlio Mateo (Gianni Pezzolla), legatissimo a entrambi. Quando la donna decide di tornare a Santiago del Cile dalla famiglia, portando con sé il bambino, per Marco inizierà un'odissea alla ricerca di suo figlio.

Potenzialmente interessante e piuttosto abile nello scandagliare le dinamiche che portano due persone prima innamorate ad allontanarsi progressivamente fino a detestarsi, La prima luce ha nello squilibrio della sceneggiatura il suo difetto principale. Se la prima parte, in cui viene indagato il quotidiano deteriorarsi dei rapporti tra Marco e Daniela, è credibile e realistica, troppo affrettata è la parentesi cilena, in cui il padre impiega pochissimi giorni a ritrovare il figlio nella metropoli, appesantita ulteriormente da alcune sequenze giudiziarie poco incisive e macchinose. In parte gli interpreti, con uno Scamarcio maturo e intenso (forse appena un po' troppo isterico) nel ruolo del padre disposto a tutto pur di riavere suo figlio, mentre gelida e odiosa come il suo personaggio la Ramirez. Nell'insieme un lavoro dalle discrete premesse che, però, sarebbe potuto riuscire molto meglio. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 72 nella sezione delle Giornate degli Autori.