Il successo nel lavoro ha trasformato Dane Jensen (Gerard Butler) in un uomo avido che finisce per dedicare poco tempo alla sua famiglia. Quando scopre che suo figlio maggiore è gravemente malato, la sua vita cambierà improvvisamente.

Un esordio insipido e senz’anima, quello di Mark Williams, un’opera prima che non riesce mai ad appassionare e mette troppi ingredienti senza riuscire a equilibrarli nel modo giusto. Si parla di giochi di potere, drammi familiari, percorsi di redenzione: ogni elemento, però, è trattato grossolanamente e non basta una confezione dignitosa per renderlo un prodotto degno di qualche interesse. A rendere il tutto ancor meno digeribile, ci sono una serie di dialoghi pasticciati e pedante, mai capaci di incidere e accompagnati da un intreccio che sa molto di già visto. Gerard Butler si sforza, ma non è certamente a suo agio in questo ruolo e lo si può notare soprattutto quando Williams lo coglie in una serie di primi piani di scarso spessore. Evitabile, è un film che non lascia davvero nulla al termine della visione e che non serve davvero a nessuno.