Una donna promettente
Promising Young Woman
2020
Chili
Paesi
Gran Bretagna, Usa
Generi
Thriller, Drammatico
Durata
113 min.
Formato
Colore
Regista
Emerald Fennell
Attori
Carey Mulligan
Bo Burnham
Alison Brie
Clancy Brown
Jennifer Coolidge
Laverne Cox
Connie Britton
Adam Brody
Alfred Molina
Cassie (Carey Mulligan) ha trent’anni e lavora in un piccolo bar. Durante gli anni dell’università, ha subito un trauma terribile: la sua amica Nina ha subito una violenza tremenda e da quel momento Cassie ha abbandonato gli studi e vive cercando in ogni modo di vendicarla.
Il Rape & Revenge in salsa hollywoodiana: si potrebbe riassumere così Una donna promettente, film che riprende l’idea del sottogenere collegabile a parte del filone exploitation degli anni Settanta per virarla però in un contesto molto più edulcorato e paradossalmente “politically correct”. Lo stupro (subito dall’amica Nina) e la vendetta (operata dalla protagonista Cassie) sono le basi di un lungometraggio che, più che ai toni horror-thriller dei tipici film dello stesso genere, si avvicina più a una commedia nera costruita un po’ a tavolino per mettere in scena molte tematiche presenti nel cinema americano del momento. Le riflessioni messe in campo sono tante, importanti e spesso agghiaccianti (a partire dalla “accettazione” dello stupro come forma di mantenimento dello status quo e come forma di potere), ma il film riesce a scuotere soprattutto nella prima parte, quando Cassie si finge ubriaca per poi mostrare agli uomini con cui esce come nascondano il desiderio di violentarla, arrivando a umiliarli e spaventarli. Man mano che passano i minuti il copione e gli incastri risultano troppo forzati e poco credibili, facendo perdere un po’ di spinta al buono slancio iniziale della sceneggiatura. In ogni caso, Emerald Fennell (al suo esordio come regista e sceneggiatrice di un lungometraggio) dimostra coraggio e ha più di un asso nella manica, ma qualche passaggio acerbo si nota e c’è un sottofondo ideologico nella sua opera prima che poteva essere meno esplicito. Buona prova di una credibile Carey Mulligan.
Il Rape & Revenge in salsa hollywoodiana: si potrebbe riassumere così Una donna promettente, film che riprende l’idea del sottogenere collegabile a parte del filone exploitation degli anni Settanta per virarla però in un contesto molto più edulcorato e paradossalmente “politically correct”. Lo stupro (subito dall’amica Nina) e la vendetta (operata dalla protagonista Cassie) sono le basi di un lungometraggio che, più che ai toni horror-thriller dei tipici film dello stesso genere, si avvicina più a una commedia nera costruita un po’ a tavolino per mettere in scena molte tematiche presenti nel cinema americano del momento. Le riflessioni messe in campo sono tante, importanti e spesso agghiaccianti (a partire dalla “accettazione” dello stupro come forma di mantenimento dello status quo e come forma di potere), ma il film riesce a scuotere soprattutto nella prima parte, quando Cassie si finge ubriaca per poi mostrare agli uomini con cui esce come nascondano il desiderio di violentarla, arrivando a umiliarli e spaventarli. Man mano che passano i minuti il copione e gli incastri risultano troppo forzati e poco credibili, facendo perdere un po’ di spinta al buono slancio iniziale della sceneggiatura. In ogni caso, Emerald Fennell (al suo esordio come regista e sceneggiatrice di un lungometraggio) dimostra coraggio e ha più di un asso nella manica, ma qualche passaggio acerbo si nota e c’è un sottofondo ideologico nella sua opera prima che poteva essere meno esplicito. Buona prova di una credibile Carey Mulligan.
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