Raskolnikow
Raskolnikow
1923
Cineteca Milano
Paese
Germania
Genere
Drammatico
Durata
141 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Robert Wiene
Attori
Gregori Chmara
Pavel Pavlov
Maria Germanova
Mikhail Tarsanov
Raskolnikow (Gregori Chmara), studente ossessionato dal crimine, commette un duplice omicidio: uccide una donna anziana e la sua mite sorella. Riuscirà a mantenere il segreto e tenere a freno i suoi nervi?
Indissolubilmente legato al cinema espressionista (Il gabinetto del dottor Caligari, del 1920, è il suo capolavoro), Robert Wiene mette in scena il celebre Delitto e castigo di Dostoevskij e, per farlo, punta su un cast di attori teatrali russi che seguono il metodo Stanislavskij. L'incontro tra il cineasta e il romanzo di partenza è piuttosto curioso: Wiene non abbandona gli stilemi espressionisti, e dà vita a un microcosmo angosciante dal punto di vista scenografico, che ben riflette la natura tormentata del protagonista. L'attenzione all'apparato visivo è talmente alta che sembra essere un modo per nascondere le lacune relative all'approfondimento psicologico, condotto inadeguatamente, sul complesso personaggio principale. Dura eccessivamente, ma il gioco luci-ombre di alcune sequenze vale la candela. Il protagonista Gregori Chmara farà una particina in un altro film tratto dallo stesso romanzo, diretto da Stellio Lorenzi nel 1971 e pensato per la televisione.
Indissolubilmente legato al cinema espressionista (Il gabinetto del dottor Caligari, del 1920, è il suo capolavoro), Robert Wiene mette in scena il celebre Delitto e castigo di Dostoevskij e, per farlo, punta su un cast di attori teatrali russi che seguono il metodo Stanislavskij. L'incontro tra il cineasta e il romanzo di partenza è piuttosto curioso: Wiene non abbandona gli stilemi espressionisti, e dà vita a un microcosmo angosciante dal punto di vista scenografico, che ben riflette la natura tormentata del protagonista. L'attenzione all'apparato visivo è talmente alta che sembra essere un modo per nascondere le lacune relative all'approfondimento psicologico, condotto inadeguatamente, sul complesso personaggio principale. Dura eccessivamente, ma il gioco luci-ombre di alcune sequenze vale la candela. Il protagonista Gregori Chmara farà una particina in un altro film tratto dallo stesso romanzo, diretto da Stellio Lorenzi nel 1971 e pensato per la televisione.
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