Red Rocket
Red Rocket
2021
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
128 min.
Formato
Colore
Regista
Sean Baker
Attori
Simon Rex
Bree Elrod
Suzanna Son
Un attore e produttore pornografico (Simon Rex) torna in Texas dopo aver cercato di fare fortuna a Hollywood. Rientrato a casa da sua moglie e sua suocera, sembra aver iniziato una nuova vita, ma quando incontra una ragazza molto più giovane di lui, che lavora come cassiera in un negozio di ciambelle, il richiamo del suo vecchio lavoro torna a farsi sentire.
Dopo Tangerine e Un sogno chiamato Florida, Sean Baker torna dietro la macchina da presa per un film che parla (ancora una volta) della fine del sogno americano, con un uomo che sceglie di ritentare la strada del successo in California dopo un primo, cocente fallimento. Il regista cerca di dare una valenza socio-politica all’intero lavoro, accompagnato da spezzoni televisivi in cui si sente Donald Trump parlare, cercando così di riflettere sull’America trumpiana e le conseguenze che ha portato, ma questo tipo di lavoro finisce per stare in superficie e diventare un pretesto per ragionare su elementi che non vengono approfonditi adeguatamente. Si segue anche volentieri la vicenda del protagonista e i personaggi sono caratterizzati piuttosto bene, ma il disegno d’insieme risulta inconcludente e incapace di prendere una posizione netta. Di spaccati del genere ne abbiamo visti tanti (troppi) e questo film, nonostante alcuni passaggi godibili, non aggiunge davvero niente di più. Presentato in concorso al Festival di Cannes.
Dopo Tangerine e Un sogno chiamato Florida, Sean Baker torna dietro la macchina da presa per un film che parla (ancora una volta) della fine del sogno americano, con un uomo che sceglie di ritentare la strada del successo in California dopo un primo, cocente fallimento. Il regista cerca di dare una valenza socio-politica all’intero lavoro, accompagnato da spezzoni televisivi in cui si sente Donald Trump parlare, cercando così di riflettere sull’America trumpiana e le conseguenze che ha portato, ma questo tipo di lavoro finisce per stare in superficie e diventare un pretesto per ragionare su elementi che non vengono approfonditi adeguatamente. Si segue anche volentieri la vicenda del protagonista e i personaggi sono caratterizzati piuttosto bene, ma il disegno d’insieme risulta inconcludente e incapace di prendere una posizione netta. Di spaccati del genere ne abbiamo visti tanti (troppi) e questo film, nonostante alcuni passaggi godibili, non aggiunge davvero niente di più. Presentato in concorso al Festival di Cannes.
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