Alla star del surf Steve Addington (Matthew McConaughey) viene offerto di partecipare a un reality prodotto da un ex surfista (Jeffrey Nordling): la posta economica in gioco è alta, ma accettare significherebbe tradire i principi della filosofia del surf. Nel frattempo, il mare è piatto da più di un mese e la comunità surfista di Steve entra in crisi. Matthew McConaughey, attore e surfista, è anche produttore di questa sgangherata e malriuscita commedia sul mondo della tavola: tra onde, party sulla spiaggia, filosofia spicciola, amore per la libertà e marijuana, il ritratto dello spensierato universo del surf si perde in un mare magnum (è il caso di dirlo) di demenzialità e gag fiacche. Più che altro, sembra un pretesto per mostrare le evoluzioni (e gli addominali) di McConaughey, indeciso tra il registro comico, la deriva esistenziale (la crisi di Steve, gli interrogativi sulla legittimità di vendere la propria arte ai media, l'espiazione dei peccati per far tornare le onde) e l'immancabile siparietto romantico con l'irritante e legnosa Danni (Alexie Gilmore), attempata figlia di papà newyorchese con ambizioni imprenditoriali sulla West Coast. Le sequenze sulla tavola sono realizzate in un patinato stile da videoclip, che toglie fascino invece che donarlo, mentre i dialoghi scadono spesso nel retorico hollywoodiano. Woody Harrelson, che sarà partner di McConaughey nella ben più riuscita serie televisiva True Detective (2014) è lo spiantato manager hippie di Steve.