Roy McAvoy (Kevin Costner) è un ex promessa del golf finito a insegnare il gioco in un polveroso campo del Texas. Per amore di Molly (Rene Russo), donna del suo ex compagno e ora stella del circuito professionistico David Simms (Don Johnson), si impegna a dimostrare che può ancora essere all'altezza del suo talento, cercando di qualificarsi per gli US Open.

Racconto sportivo firmato dallo specialista Ron Shelton (già autore di Bull Durham – Un gioco a tre mani del 1988 e Chi non salta bianco è del 1992), Tin Cup è un'opera dall'arco narrativo estremamente tradizionale. L'antieroe di Kevin Costner è il classico talento sprecato, incostante e incapace di giocare per il pareggio, accontentarsi e puntare al risultato; vuole stravincere e per questo finisce con il perdere, anche se in maniera spettacolare. Film che scorre fluido grazie a una sceneggiatura (scritta dal regista con John Norville) funzionale, in cui lo sport diventa classico veicolo di metafore sui rapporti umani, soprattutto amorosi, essendo la bella Molly lo stimolo per il protagonista verso il cambiamento (almeno parziale); ma in cui si perde parecchio per strada la psicologia o, per lo meno, la verosimiglianza, dei personaggi principali. Cameo di vari campioni di golf nella parte di loro stessi. Un popolare torneo golfistico di beneficenza americano è stato chiamato “Tin Cup” in riferimento al film.