Branko (Branko Zavrsan), un ex insegnante di nazionalità croata, lavora da pochi mesi come camionista per una ditta di trasporti italiana. Con la sua nuova occupazione guadagna molto di più ma, in cambio, il prezzo da pagare è quello di rimanere a lungo lontano dai propri cari.
Alberto Fasulo si è documentato per anni sulla vita dei camionisti prima di mettersi dietro la macchina da presa per realizzare Tir. Una ricerca che l'ha portato a realizzare un lungometraggio credibile e realistico, di finzione (il protagonista è un attore professionista) ma con un taglio prettamente documentaristico. È un dramma sulla crisi economica, ricco di intenzioni profonde e sincere, seppur rimanga un po' vittima di un andamento ridondante e di una messinscena (costruita su sequenze interminabili) che rischia di mettere a dura prova anche lo spettatore più paziente. Vincitore del Marc'Aurelio d'Oro al Festival di Roma.