Brasile. Alcuni giovani in villeggiatura vengono derubati su una spiaggia e raggiungono un riparo grazie all'aiuto dell'autoctono Kiko (Agles Steib). Scopriranno a loro spese di essere finiti in una trappola e dovranno sfuggire al dottor Zamora (Miguel Lunardi), esperto in espianto di organi.
Horror insulso e prevedibile dal messaggio incerto: critica nei confronti dell'espansionismo americano? Giustificazionismo di bassa lega? Pura (e morbosa) spettacolarizzazione? Al di là delle ideologie (o della loro totale assenza), il film è aberrante: sceneggiatura piatta e sconclusionata, inutili sfoggi di tecnica alternati a riprese grezze e fuori fuoco, nefandezze gratuite (le delicatezze praticate dal sadico Zamora sul tavolo operatorio). Totalmente privo di fondamento e, per questo, ancor più irritante. Il cast è inespressivo anche sotto tortura: Melissa George è Pru, Olivia Wilde è Bea, Josh Duhamel è Alex. Tra i produttori figura il regista John Stockwell.