Viva Zapatero!
2005
Paese
Italia
Genere
Documentario
Durata
80 min.
Formato
Colore
Regista
Sabina Guzzanti
Nel 2003, Sabina Guzzanti vede chiudere per motivi di censura il suo programma satirico Raiot – Armi di distrazione di massa, nonostante l'ottimo riscontro di pubblico. Decide così di analizzare cosa sia la satira e come in Italia sia diventata uno strumento d'informazione a fronte di un giornalismo al servizio dei potenti.
Con questo documentario Sabina Guzzanti parte da un evento personale per analizzare il sistema d'informazione nazionale, dimostrando quanto questo sia cambiato dal momento in cui Silvio Berlusconi ha assunto il ruolo di Premier. La situazione che dipinge non è delle migliori: l'Italia è considerata, a livello internazionale, uno Stato semi-libero per libertà di pensiero e di parola. Le giustificazioni addotte dal sistema sono infide: l'attrice cerca risposte, senza ottenerle dai politici e nemmeno dai giornalisti nazionali, ma trovandole solo dai corrispondenti dall'Italia per le testate estere, dai colleghi di satira politica nelle altre nazioni, dai grandi epurati (da Biagi a Travaglio) colpevoli di essere voci fuori dal coro e dal pubblico che chiede il ritorno dei suoi programmi in tv. Imperdonabile pecca del film è la prospettiva vendicativa secondo cui è concepito: la frustrazione personale della Guzzanti prende il sopravvento e impedisce un'analisi lucida e obiettiva, finendo, come spesso accade anche nei suoi programmi, per trasformare riflessioni legittime e interessanti in un'invettiva unilaterale, immatura e oltranzista che non lascia spazio a un vero contraddittorio. Peccato perché le premesse erano più che interessanti.
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