Marco (Giorgio Pasotti) è un motivatore aziendale a cui viene offerta un'importante promozione se accetterà di licenziare venticinque dipendenti dell'azienda per cui lavora. Da quel momento per lui inizia un periodo stressante totalmente votato al lavoro, con il sacrificio di vita privata e amicizie. Prima di Tra le nuvole (Jason Reitman, 2009) e con molta meno grazia, Volevo solo dormirle addosso affronta il problema della mobilità lavorativa dal punto di vista dei tagliatori di teste, costretti a fare i conti tra i sentimenti dei colleghi e le pressioni dei superiori. Il lungometraggio vorrebbe oscillare tra uno sguardo verista e un punto di vista cinico, ma si assesta su una via di mezzo poco convincente: i contorni sono troppo netti, soprattutto intorno a un personaggio ambiguo come il protagonista, mentre l'impianto narrativo procede con un ritmo altalenante verso un finale prevedibile. La regia resta nella piatta mediocrità, perdendo l'opportunità di realizzare un quadro graffiante su un argomento difficile e sempre attuale come quello del lavoro, realizzando così un'opera sostanzialmente priva di spirito di denuncia e di emozioni.