Matteo (Giorgio Pasotti) e Piterone (Claudio Santamaria), alle soglie della maturità, sembrano finalmente in grado di superare il fatidico esame dopo ben due bocciature. Il primo, però, conosce Margherita (Barbora Bobulova) a una festa e se ne innamora perdutamente: qualche giorno dopo i due vanno a vivere insieme e Matteo perde interesse per ogni altra cosa, scuola compresa. Dopo l'idillio iniziale, però, il rapporto si complica sempre di più. Per il suo lungometraggio d'esordio Gabriele Muccino si lascia tentare dal dramma della gelosia, accumulando fin troppe problematiche: tradimenti reali e immaginari, depressioni, litigi, incidenti, urla, pianti. Nel catalogo del disagio non manca proprio nulla e la carne al fuoco è a dir poco eccessiva. Il risultato è un semplice filmetto costruito attraverso un flashback che poi si ricongiunge al presente, con il protagonista che racconta la sua esperienza a un gruppo di sconosciuti in una lavanderia, in cui sono rappresentate tipologie di persone funzionali alla narrazione: le amiche, la femminista, il prete, l'anziano innamorato e la coppia felice. Stupisce come passino un intero pomeriggio ad ascoltare la storia di uno stalker ossessionato, intervenendo e proponendo commenti ben poco arguti. Le banalità sono talmente colossali da risultare fin assurde.