Vita quotidiana di quattro coinquilini (Jemaine Clement, Taika Waititi, Jonathan Brugh, Ben Fransham), che devono fare i conti con le rispettive divergenze di carattere e personalità, accomunati da un piccolo dettaglio: sono tutti vampiri.

Esilarante mockumentary che motteggia con sottile intelligenza il genere horror,What We do in the Shadows è una sorpresa di straordinaria freschezza che viene dal mercato neozelandese. Scritto e diretto da due dei suoi interpreti, il dandy Viago (Taika Waititi) e il sexy Vladislav (Jemain Clement), è un film che si fa apprezzare soprattutto per il solido lavoro di sceneggiatura, che riesce a ribaltare i cliché del vivere contemporaneo ai tempi della crisi, con i giovani spesso costretti a condividere i propri spazi, adattandoli all'immaginario vampiresco in tutte le sue sfumature. Ognuno dei protagonisti omaggia e sfotte un tipo cinematografico di vampiro: il “coppoliano” impenitente seduttore, il “nosferatu”, il “rocker” e il damerino ambiguo, fino il pivello alla Twilight (Cori Gonzalez-Macuer), che si aggiunge al gruppo in seconda battuta e litiga con i licantropi, come nella saga firmata da Stephanie Meyer. Tutti bravi e bonariamente gigioni gli interpreti, cui si aggiunge il personaggio di Stu (Stuart Rutherford), insipido umano inspiegabilmente entrato nelle grazie dei vampiri, unica presenza “vivente” dell'intero film. Fin dai titoli di testa (nonostante un lieve calo nella seconda parte) inchioderà alla sedia gli amanti dell'horror che si divertiranno come pazzi a riconoscere citazioni e riferimenti, confermando la validità della struttura del mockumentary per produrre satira di qualità.