Nuove misure per fronteggiare l'emergenza Coronavirus sono state varate tramite un decreto della presidenza del consiglio del 4 marzo: oltre alla chiusura delle scuole e delle università fino al 15 marzo, si prevede anche la sospensione di aggregamenti pubblici inerenti allo spettacolo fino al 3 aprile, a meno che non si riesca a mantenere la distanza di almeno un metro tra gli spettatori.
No alla chiusura, quindi: in base a quest'ordinanza solo le strutture che potranno garantire la distanza di sicurezza potranno rimanere attive. Sicuramente ciò andrà a modificare la distribuzione dei film (di ieri la notizia di No Time to Die rimandato a novembre). Il decreto riguarda tutte le sale italiane, ad esclusione ovviamente delle sale di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna che invece hanno l’obbligo di chiusura almeno fino all’8 marzo.
Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data di adozione del medesimo e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020.