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FESCAAAL 31 – Il racconto della terza giornata: una proposta che va dalle manifestazioni ad Hong Kong al conflitto siriano
La terza giornata del FESCAAAL vede una selezione che continua ad essere dominata da pellicole inserite all’interno del concorso EXTR’A e della sezione FLASH. Questa volta l’attenzione degli spettatori è stata monopolizzata da due tra i film più attesi della rassegna: Revolution of Our Times per il coraggio di investigare avvenimenti invisi al governo cinese come le manifestazioni dei cittadini di Hong Kong e La guerra che verrà, seconda regia di Marco Pasquini, a più di dieci anni di distanza dal Globo d’Oro nel 2010 di Gaza Hospital. Proiettando le repliche dei quattro film che hanno inaugurato il concorso EXTR’A, è stato anche il momento dell’apertura del terzo cinema che ospiterà il festival, il Wanted Clan.


REVOLUTION OF OUR TIMES

Revolution of Our Times è un documentario che si presenta come una scioccante immersione nelle trincee cittadine durante le proteste che hanno recentemente stravolto Hong Kong. Le prime linee e le retrovie sono organizzate secondo una logica certosina che si avvale della tecnologia e di reti segrete per l’attacco e la difesa contro le forze di polizia e i giovani, molti minorenni, sono gli intervistati mascherati di cui il filmmaker Kiwi Chow raccoglie le testimonianze.

Il film è stato presentato all’improvviso nel giorno di chiusura della scorsa edizione del festival di Cannes ed è arrivato in Italia in anteprima nazionale al Pordenone Docs Fest 2022 che ha infatti collaborato alla proiezione di Milano. Il materiale raccolto e montato da Chow appartiene in realtà allo sguardo di tanti filmmakers e alcuni giornalisti che hanno preso parte alle proteste e per le quali molti stanno affrontando conseguenze legali (il documentario è infatti proibito in Cina e in altri territori). Un’azione coraggiosa e necessaria, che sfrutta ogni tipo di immagine e mezzo per costruire un racconto dei e sui nostri tempi.


LA GUERRA CHE VERRÀ

Nel percorso di investigazione della vita nelle zone di guerra, che lo vede impegnato ormai da diversi anni, Mario Pasquini, con il suo La guerra che verrà, decide di concentrarsi sulla quotidianità del giovane soldato Baraq, il quale, come tutto il suo plotone, si trova in perenne attesa della prossimo conflitto che si abbatterà sui confini siriani. Il pre-guerra dei soldati, momento spesso evitato, o addirittura ripudiato, dal cinema, ha in sé la vera essenza della guerra stessa: l’inquietudine derivata dallo scontro imminente si mescola indissolubilmente alla routine, rendendo la loro vita costantemente sospesa tra speranza e paura.

I FILM DI LUNEDÌ

Sarà una giornata di quiete (prima della tempesta). Per chi se li fosse persi, il CinéMagenta63 riproporrà il documentario di Renaud Barret sulla nuova generazione di artisti congolesi Système K, mentre il Wanted Clan proietterà la replica di La guerra che verrà di Mario Pasquini.

A cura di Emma Onesti ed Enrico Nicolosi
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