News
Edgardo Mortara, il bimbo rapito da Papa Pio IX, sarà il protagonista del prossimo film di Marco Bellocchio

Un paio di mesi fa, a fine maggioVariety dedicava un articolo a Marco Bellocchio e ai suoi futuri progetti: La bocca, un documentario sul suicidio del fratello Camillo Bellocchio, la serie tv Esterno, notte, in cui l'autore tornerà a raccontare il rapimento di Aldo Moro, e un ultimo progetto di cui si avevano pochissime notizie.

Oggi, grazie a un'intervista rilasciata da Bellocchio a La Repubblica, veniamo finalmente a scoprire qualche dettaglio in più su questo misterioso film: si tratterà di un lungometraggio, intitolato provvisoriamente La confessione, dedicato alla vera storia del rapimento di Edgardo Mortara.

La vicenda, che aveva interessanto anche Steven Spielberg negli ultimi anni, si è svolta a Bologna il 23 giugno del 1858: la polizia dello Stato Pontificio prelevò con la forza il piccolo Edgardo, un bimbo ebreo di otto anni, per condurlo a Roma, dopo averlo fatto battezzare in segreto da una domestica, e crescerlo da lì con i valori del cattolicesimo. Al bimbo venne vietato di rivedere i genitori per anni, fino a quando nel 1867 iniziò gli studi per diventare prete. Il ragazzo fu poi ordinato sacerdote in Francia e non incontrò mai più, ormai di sua volontà, la famiglia bolognese.

Il soggetto de La confessione è stato scritto dallo stesso Bellocchio durante l'isolamento mentre alla sceneggiatura si stanno dedicando Stefano Massini e Susanna Nicchiarelli. La produzione del film sarà affidata alla stessa squadra che ha lavorato a Il traditore, quindi a IBCMovie e Kavac Film con Rai Cinema.
Per la ricostruzione storica, invece, è stata coinvolta Pina Todaro; il film, infatti, non si baserà sul libro Prigioniero del papa re di David Kertzer (uscito nel 1996 era la base per il lavoro di Spielberg) né sul memoriale pubblicato da Vittorio Messori, Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX ma su fonti dirette, atti processuali e documenti storici in modo da mantenere un approccio laico
Bellocchio nell'intervista dice di volersi concentrare "sul mistero della conversione. [...] Si parte dalla indubbia violenza terribile perpetrata verso un bambino e dovuta al fanatismo religioso, l’idea che in nome di una fede si potesse fare tutto". 

Il desiderio del regista sarebbe di fare un film con attori italiani, un Edgardo bambino e uno adolescente, senza seguirlo per tutti i lunghi 90 anni della sua vita ma, magari, finendo "con la presa di Porta Pia. [...] Si può anche finire con la morte della madre, che lui cercò tutta la vita di convertire ma lei disse “sono nata e morirò ebrea”".

Il regista dichiara di sentirsi vicino alla vicenda per l'idea di "disponibilità di un bimbo nei confronti delle autorità", tema che lo tocca personalmente, essendosi anche lui allontanato dalla fede cattolica piuttosto presto.

In chiusura dell'intervista Bellocchio racconta l'immagine che ha già in mente per il film, scaturita dal suo passato pittorico: "Il bambino, già in Vaticano, che sogna di schiodare Gesù dalla croce. L’immagine nasce dalla mia lunga esperienza del Cristo deposto, deposto morto e che poi risorge. Invece è come se Edgardo, figlio del popolo accusato di deicidio, sognasse di toglierlo dalla croce. Il bimbo racconta il sogno al Papa che quasi piange dalla gioia pensando: “L’ho conquistato“".

EDIT:
1 marzo 2021 – Il progetto tratto dalla vita di Edgaro Mortara è stato confermato con un nuovo titolo, La conversione. Le riprese si svolgeranno a Bologna, a Roma e in altre città italiane ed europee e cominceranno nel 2022.

Maximal Interjector
Browser non supportato.