Come realizzare un serie tv crime che si basa su due agenti dell’FBI che lavorano sulla mente dei serial killer senza che assomigli alla copia di Criminal Minds o di un qualsiasi buddy movie? Chiedere a David Fincher, che con Mindhunter, a giudicare dai primi due episodi, sembra aver trovato la chiave per una nuova narrazione del genere su piccolo schermo, portando con sé tutta la sua esperienza e la sua poetica – estetica e contenutistica.
Con Mindhunter sembra di tornare alle atmosfere cupe e allo stile asciutto di Zodiac (2007), dove l’eleganza formale e l’abilità registica di Fincher sopperiscono a qualche calo di ritmo nella sceneggiatura che, soprattutto nel primo episodio, risulta eccessivamente verbosa e a tratti rischia di essere poco coinvolgente. Una sensazione che muta con il passare dei minuti, quando facciamo la conoscenza del giovane idealista Holden Ford (Jonathan Groff) e del suo collega, il disilluso e burbero Bill Tench (Holt McCallany), agenti dell’FBI che decidono di sfruttare i killer in prigione come materia da studiare, facendosi raccontare le loro vite, le loro esperienze, le motivazioni che li hanno spinti a commettere i più crudi e terrificanti omicidi, il tutto per cercare linee comuni con casi irrisolti, provando quindi a fare chiarezza.
Formalmente i primi due episodi sono inappuntabili, un elegante e quasi asettico orientamento per immergersi negli anni ’70 in cui si svolgono le vicende e che sembrano essere a tutti gli effetti un incipit di due ore; il tutto sembra far presagire che dal terzo episodio si entrerà davvero nel vivo, dopo tanta teoria e dopo il nulla osta ricevuto dai due agenti per poter mettere in atto il loro progetto. Sembra dunque che David Fincher abbia voluto dare il via all’opera, indicando la strada da seguire per poi riprendere la sua serie alla fine, con gli ultimi due episodi che comunque non raggiungeranno il culmine, dato che si è già concluso un accordo per una seconda stagione.
Cosa passa davvero nella mente dei serial killer? Ora, dopo i primi due episodi, potrebbe davvero essere arrivato il momento di scoprirlo.