Questa mattina è stato presentato fuori concorso al Lido The King, adattamento cinematografico dell'Enrico V di William Shakespeare.
Alla regia David Michôd, nel cast il giovane attore sulla cresta dell'onda Timothée Chalamet (nel ruolo del protagonista), Joel Edgerton (co-sceneggiatore e produttore), Lily-Rose Depp, Sean Harris, Tom Glynn-Carney, Ben Mendelsohn e Robert Pattinson.
Tutti presenti alla Mostra (fatta eccezione per Pattinson), regista e attori hanno raccontato cosa abbia significato riadattare per il grande schermo una simile opera, tanto sfaccettata quanto portatrice di valori immortali e universali.
Ripercorriamo insieme i momenti salienti della conferenza stampa:
LA GENESI DEL FILM E LA COLLABORAZIONE TRA MICHÔD ED EDGERTON
Joel Edgerton
Avevo già avuto modo anni fa di lavorare con le opere di Shakespeare. Ne ho parlato con David, al quale sono legato da tempo da un forte legame professionale e di amicizia, e insieme abbiamo cercato di capire come poter riadattare la storia di Enrico V, come dare vita a un'opera che fosse ispirata sia al personaggio storico che a quello shakespeariano.
David Michôd
Curiosamente, è stato solo quando abbiamo iniziato a girare che ho realizzato che io e Joel non lavoravamo insieme a un film da Animal Kingdom. Questo perché abitiamo molto vicini e ci manteniamo sempre in contatto, alimentando un continuo dialogo. Ricordo che è venuto da me e mi ha proposto una nuova versione di Enrico V. È qualcosa che non mi sarebbe mai venuto in mente, ma non appena conosciuto il progetto mi sono subito lasciato rapire.
TIMOTHÉE CHALAMET E IL SUO ENRICO V: UN PERSONAGGIO DIVISO TRA EPICA E MORALE
Ciò che da subito mi ha attratto di questo film è stato il suo carattere di sfida nei confronti della mia figura professionale. A noi attori giovani consigliano sempre di scegliere nuove parti che possano metterci in gioco e farci esplorare nuovi percorsi interpretativi: è quanto ho voluto fare con The King. Inoltre sono un grande fan dei film di David e Joel, motivo per cui non potevo che trovare l'offerta molto stimolante.
La personalità di Enrico V è contraddistinta dalla dicotomia tra epica e morale, due elementi che confluiscono in una nuova percezione del potere da parte di personaggi prevalentemente giovani. Si può facilmente notare come nelle opere del passato tratte da Shakespeare (teatrali e cinematografiche, n.d.r.) nella maggior parte dei casi i personaggi da noi interpretati siano stati affidati ad attori decisamente più "adulti": questo accadeva perchè vi era una sorta di riluttanza ad affidare ruoli di potere ai giovani. Il film dunque offre agli spettatori numerosi spunti di riflessione su come si possa mutare la concezione del potere e del suo possesso. Interviene Lily-Rose Depp: Ad esempio, al tempo le donne non godevano di alcuna libertà di scelta, non potevano decidere della propria vita. Per questo motivo ritengo che il modo in cui il mio personaggio cerca di conquistare il potere – con forza, ma anche con garbo e autocontrollo – sia qualcosa di molto interessante nella definizione della sua personalità.
Il personaggio di Enrico V è un personaggio a cavallo tra due generazioni (la sua salita al trono segna un netto cambiamento ideologico rispetto alla monarchia paterna, n.d.r.). Mi chiedete se si tratta di una posizione nella quale mi rispecchio in quanto attore: posso dire che ancora mi sento nella fase di apprendimento, sto ancora maturando e cercando la parte migliore di me come professionista. In questo senso il lavoro sul set è stato molto educativo: ho imparato molto da tutto il team.
Per quanto riguarda invece la ricerca della pace interiore da parte del mio personaggio, ritengo si tratti di un'allegoria molto importante. È un concetto e un obiettivo che mi riguarda da vicino, non tanto in quanto personaggio del mondo dello spettacolo, bensì in quanto persona reale. Anche io, come Enrico, sto cercando la mia identità e questa ricerca prescinde dalla mia professione.