A proposito di niente, biografia di Woody Allen disponibile in versione e-book dal 23 marzo e in cartaceo dal 9 aprile, ha già suscitato sensazione per il blocco subito negli Stati Uniti e in altri paesi. Ora, ad attirare ulteriormente attenzione, le parole del regista su Timothée Chalamet.
Allen non si è risparmiato in aneddoti sulla sua vita, difendendosi al contempo dalle accuse ricevute dalla figlia adottiva Dylan Farrow che tanti guai gli hanno causato in tempi di #metoo, e ha parlato anche degli attori che, dopo avere lavorato con lui, lo hanno rinnegato: è il caso, appunto, di Chalamet.
"Timothée ha dichiarato pubblicamente di essersi pentito di aver lavorato con me e che avrebbe donato il suo cachet in beneficenza. Il fatto è che avrebbe potuto essere nominato agli Oscar per Chiamami col tuo nome e che il suo agente era convinto che avrebbe avuto maggiori chance di vincere se avesse preso pubblicamente le distanze, e l’ha fatto. Comunque non rimpiango di aver lavorato con lui".
Ovviamente la risposta dei Farrow alle dichiarazioni di Allen nell'autobiografia non si è fatta attendere, manifestandosi tramite un tweet di Dylan Farrow:
"Amiamo e siamo al fianco di nostra madre, che è sempre stata un genitore premuroso. Nessuno di noi ha mai visto nulla che non sia un trattamento compassionevole in casa nostra, motivo per cui il tribunale ha dato in custodia esclusiva a nostra madre tutti i suoi figli. Respingiamo ogni sforzo di sviare l’accusa di Dylan provando a infangare nostra madre. Non vorremmo parlare pubblicamente di quel periodo penoso delle nostre vite, ma non possiamo rimanere in silenzio mentre viene ancora attaccata ingiustamente".