L'altra metà della storia
The Sense of an Ending
2017
Paese
Gran Bretagna
Genere
Drammatico
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
Ritesh Batra
Attori
Jim Broadbent
Charlotte Rampling
Harriet Walter
Emily Mortimer
Michelle Dockery
Matthew Goode
James Wilby
Tony Webster (Jim Broadbent) è un settantenne divorziato che possiede un negozio di macchine fotografiche. Un giorno riceve una lettera che l’informa che la madre di Veronica, una sua vecchia fiamma, gli ha lasciato in eredità un diario. Il passato, così, tornerà a bussare alla sua porta.
Tratto da un romanzo di Julian Barnes del 2011, il film è una riflessione discretamente interessante sulla vecchiaia e il tempo che passa. L’anziano protagonista si trova a incontrarsi/scontrarsi con un passato che ha cercato di rimuovere, ed è proprio su questo versante che la pellicola di Ritesh Batra porta avanti le riflessioni più incisive, forte anche della buona scrittura del personaggio principale efficacemente interpretato da un Jim Broadbent perfettamente in parte. Rispetto al testo di partenza, viene eliminata la voce narrante (il romanzo era narrato in prima persona) e, per sopperire a tale mancanza, gli sceneggiatori hanno puntato su continui flashback che appesantiscono non poco la drammaturgica complessiva. Alcuni passaggi, inoltre, sono troppo frettolosi (il colpo di scena decisivo, in primis) e tutta la parte conclusiva è piuttosto fragile, anche se rimane qualcosa su cui pensare al termine della visione. Il risultato è un prodotto così così, che alterna momenti toccanti ad altri troppo didascalici.
Tratto da un romanzo di Julian Barnes del 2011, il film è una riflessione discretamente interessante sulla vecchiaia e il tempo che passa. L’anziano protagonista si trova a incontrarsi/scontrarsi con un passato che ha cercato di rimuovere, ed è proprio su questo versante che la pellicola di Ritesh Batra porta avanti le riflessioni più incisive, forte anche della buona scrittura del personaggio principale efficacemente interpretato da un Jim Broadbent perfettamente in parte. Rispetto al testo di partenza, viene eliminata la voce narrante (il romanzo era narrato in prima persona) e, per sopperire a tale mancanza, gli sceneggiatori hanno puntato su continui flashback che appesantiscono non poco la drammaturgica complessiva. Alcuni passaggi, inoltre, sono troppo frettolosi (il colpo di scena decisivo, in primis) e tutta la parte conclusiva è piuttosto fragile, anche se rimane qualcosa su cui pensare al termine della visione. Il risultato è un prodotto così così, che alterna momenti toccanti ad altri troppo didascalici.
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