Salvo (Ficarra) e Valentino (Picone) sono due amici che non riescono più ad arrivare a fine mese per via della crisi. Si recano allora in un paesino in provincia di Palermo, Monteforte, dove la vita costa molto meno e, soprattutto, dove ci sono una marea di anziani parenti da portare in casa come ospiti permanenti per approfittarsi delle pensioni che percepiscono regolarmente.
Andiamo a quel paese, quinto film del duo comico Ficarra & Picone, zoppica ancor più del precedente Anche se è amore non si vede (2011). La girandola di gag della coppia palermitana, infatti, appare ormai logora, tutta basata su un gioco dei caratteri sempre uguale a se stesso, che qui prova ad articolarsi in forme più nevrotiche e convulse del passato, tentando di sfruttare l'arma della fisicità, ma con magri risultati. La maggior parte delle battute, inoltre, sono piuttosto desolanti per ideazione, tempi e meccanismi comici, e se si esclude la prima parte più all'insegna di una cattiveria che potrebbe fare il verso al passato più cinico della nostra commedia, il film è prigioniero di una ripetitività aberrante, che pare diluire l'unica intuizione dell'opera (i vecchietti da spennare) per tutti i pallidissimi novanta minuti di durata.