Spencer (Johnny Depp) parte per una missione spaziale, lasciando in apprensione la bellissima moglie Jillian (Charlize Theron): durante la spedizione un misterioso incidente interrompe i contatti con la base, facendo presumere il peggio. Per fortuna Spencer si salva ma al suo ritorno è profondamente cambiato, al punto che Jillian comincia a sospettare che non sia più lui.

Diretto dalla greve mano di Rand Ravich (nel cui portfolio di sceneggiatore si possono contare solo titoli da dimenticare, come Candyman 2 – L ‘inferno nello specchio del 1995) al suo esordio registico, The Astronaut's Wife – La moglie dell'astronauta è un tentativo pessimamente riuscito di donare alla fantascienza un'aura glamour, mettendo al posto dei protagonisti due belloni hollywoodiani nel tentativo di rivitalizzare un genere spesso trascurato. Ma il cast si trova in evidente imbarazzo di fronte all'esiguità – anche un po' stupida – della scrittura e le capacità attoriali di Johnny Depp e di Charlize Theron si schiantano contro un muro di banalità ritrite. Il tema dell'ultracorpo, sviluppato in maniera superficiale, non riesce ad avere il peso che meriterebbe e tutto sfuma in una litania di versacci , momenti tensivi e incubi angoscianti. Vane e sprecate le velleità di rifarsi al capolavoro di Roman Polanski Rosemary's Baby (1968), dove la gestazione dell'alieno-anticristo era ritratta con ben altro spessore. Per le fan di Johnny Depp, l'attore, in un'inedita versione biondo platino, regala per lo meno una torrida e animalesca scena di passione erotica.