Il giovane Clay Beresford (Hayden Christensen), ricco e malato di cuore, decide di sottoporsi a un trapianto contro il parere della dubbiosa madre Lilith (Lena Olin). A operarlo è il dottor Jack Harper (Terrence Howard), ma qualcosa va storto: Clay, apparentemente addormentato ma in realtà cosciente, scoprirà che Harper e la fidanzata Sam (Jessica Alba) vogliono ucciderlo.

Pietoso thriller di stampo ospedaliero, scritto e diretto dall'esordiente Joby Harold. La sceneggiatura sfrutta pretestuosamente l'elemento soprannaturale (la mancata perdita di coscienza che dovrebbe derivare dall'anestesia favorisce la trascendenza) per inanellare una serie di stereotipi imbarazzanti (l'analisi della propria vita in punto di morte, il superamento del trauma edipico, il sacrificio materno) e colpi di scena a dir poco risibili (il fidato Jack che si rivela un mad doctor, la trasformazione di Samantha da angelo del focolare a diabolica cospiratrice). Non manca nemmeno l'onirica sequenza dell'incontro tra madre e figlio nel limbo che precede l'aldilà: un film improponibile, e talmente presuntuoso da annullare ogni effetto comico. Confezione biecamente televisiva e cast imbalsamato (i due protagonisti, non a caso, hanno ricevuto una candidatura ai Razzie Awards come peggior coppia di attori). Convenzionale fotografia di Russell Carpenter, orride musiche di Graeme Revell e Samuel Sim.