Amelia (Essie Davis) è una giovane vedova che ha difficoltà a crescere il figlioletto Samuel (Noah Wiseman), disturbato e con gravi problemi comportamentali. Dopo aver trovato uno strano libro pop-up, il bambino comincia a essere ossessionato da una sorta di babau che chiama Mr. Babadook e sostiene di vederlo ovunque: sua madre non gli crede ma la situazione rapidamente degenera.

Curioso horror a basso budget australiano, Babadook ha il limite che danneggia molte pellicole di genere derivanti da un cortometraggio (come ad esempio La madre di Andres Muschietti del 2013): a un incisivo spunto, ottimale per un sviluppo concentrato ma che va perdendosi sulla lunga durata, non corrisponde un'adeguata solidità di scrittura. L'intenzione è buona e la prima parte è anche costruita con discreta perizia, ma (altro difetto che si riscontra in troppi horror degli anni Duemila) quando il soprannaturale prende il sopravvento, tutto si slabbra e finisce per annoiare. Qualche indovinata intuizione visiva (le animazioni del libro maledetto, gli inquietanti sussurri del “Babadook”) e uno stralunato finale di cui non si afferra fino in fondo il significato. Comunque buone le interpretazioni, specialmente di Essie Davis, che riesce bene a rendere il graduale deterioramento mentale di una madre fragile e disperata. Estremamente irritante, come richiesto dal personaggio, il piccolo Samuel.