Billy
2023
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Emilia Mazzacurati
Attori
Matteo Oscar Giuggioli
Carla Signoris
Giuseppe Battiston
Alessandro Gassmann
Benedetta Gris
Billy (Matteo Oscar Giuggioli) è un ex bambino prodigio, che ha fondato a nove anni un podcast musicale di successo. Ora, senza troppe prospettive future, vive con la madre (Carla Signoris), passa il suo tempo libero con bambini più giovani di lui e inizia a fare amicizia con Zippo (Alessandro Gassman), un rocker che ha fatto perdere le sue tracce e che adesso vive in segreto nello stesso paesino di provincia di Billy.
Una fiaba urbana, questo curioso esordio di Mazzacurati figlia. La scrittura infatti è tutta basata su personaggi irrealistici e sognanti che abitano una provincia desolata, vagando senza meta e senza un obiettivo preciso. Proprio questa inconsistenza fa perdere talvolta il filo alla sceneggiatura, anch’essa un po’ sbandata come i suoi protagonisti. Certe scelte di trama, inoltre, appaiono un po’ gratuite, e la stessa alienazione di Billy non sembra sufficientemente giustificata. I personaggi di una esilarante Signoris e di Battiston funzionano decisamente meglio, mentre ulteriori dubbi vengono lasciati da un Gassman sopra le righe, rocker maledetto senza che si abbia ben chiaro il come e il perché, e alla fine piuttosto canonico nel suo anticonformismo. Ma l’atmosfera generale funziona, e una nota di particolare merito va data a una scenografia fumettistica straniante e familiare a un tempo. Avrebbe potuto essere sfruttata di più, certo, ma l’idea resta vincente. Pur rifacendosi a certo cinema indie statunitense e non brillando quindi per innovazione, il film ha comunque un’identità propria, per quanto acerba. L’idea che rimane dopo la visione, in definitiva, è che Emilia Mazzacurati debba ancora affinare il proprio sguardo, ma che ci siano le giuste fondamenta.
Una fiaba urbana, questo curioso esordio di Mazzacurati figlia. La scrittura infatti è tutta basata su personaggi irrealistici e sognanti che abitano una provincia desolata, vagando senza meta e senza un obiettivo preciso. Proprio questa inconsistenza fa perdere talvolta il filo alla sceneggiatura, anch’essa un po’ sbandata come i suoi protagonisti. Certe scelte di trama, inoltre, appaiono un po’ gratuite, e la stessa alienazione di Billy non sembra sufficientemente giustificata. I personaggi di una esilarante Signoris e di Battiston funzionano decisamente meglio, mentre ulteriori dubbi vengono lasciati da un Gassman sopra le righe, rocker maledetto senza che si abbia ben chiaro il come e il perché, e alla fine piuttosto canonico nel suo anticonformismo. Ma l’atmosfera generale funziona, e una nota di particolare merito va data a una scenografia fumettistica straniante e familiare a un tempo. Avrebbe potuto essere sfruttata di più, certo, ma l’idea resta vincente. Pur rifacendosi a certo cinema indie statunitense e non brillando quindi per innovazione, il film ha comunque un’identità propria, per quanto acerba. L’idea che rimane dopo la visione, in definitiva, è che Emilia Mazzacurati debba ancora affinare il proprio sguardo, ma che ci siano le giuste fondamenta.
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