Blair Witch
Blair Witch
2016
Paese
Usa
Generi
Horror, Thriller
Durata
89 min.
Formato
Colore
Regista
Adam Wingard
Attori
Corbin Reid
Wes Robinson
Valorie Curry
Callie Hernandez
Brandon Scott
James Allen McCune
James Donahue (James Allen McCune) è convinto che la sorella Heather, scomparsa nei boschi del Maryland mentre indagava sul mistero della strega di Blair, sia ancora viva. Il ritrovamento di un suo video lo spinge a organizzare una spedizione per andare a cercarla: parte così con due amici (Brandon Scott e Corbin Reid), una studentessa di cinema che vuole girare un documentario (Callie Hernandez) e due residenti locali interessati alla leggenda della strega (Wes Robinson e Valorie Curry). Il mistero, però, è in agguato tra gli alberi.
Dopo il clamoroso successo dell’horror sperimentale The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair (1999) e lo sciatto secondo capitolo per adolescenti Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2 dell’anno seguente, Adam Wingard prova a riciclare il mito della strega di Blair, con un sequel che sa più di remake. A parte l’adeguamento alle nuove tecnologie (GoPro e droni al posto delle semplici videocamere a mano) non ci sono innovazioni in una pellicola che ricalca più o meno i passi e gli espedienti del primo capitolo, alzando però i toni e rendendo urlato quello che là era strisciante, sussurrato e perciò ancora più disturbante. Un’operazione dal sapore meramente commerciale, un tentativo di rinverdire un franchise che aveva avuto successo principalmente grazie a una geniale campagna di viral marketing; la quale non avrebbe potuto certamente ripetersi a distanza di anni.
Dopo il clamoroso successo dell’horror sperimentale The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair (1999) e lo sciatto secondo capitolo per adolescenti Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2 dell’anno seguente, Adam Wingard prova a riciclare il mito della strega di Blair, con un sequel che sa più di remake. A parte l’adeguamento alle nuove tecnologie (GoPro e droni al posto delle semplici videocamere a mano) non ci sono innovazioni in una pellicola che ricalca più o meno i passi e gli espedienti del primo capitolo, alzando però i toni e rendendo urlato quello che là era strisciante, sussurrato e perciò ancora più disturbante. Un’operazione dal sapore meramente commerciale, un tentativo di rinverdire un franchise che aveva avuto successo principalmente grazie a una geniale campagna di viral marketing; la quale non avrebbe potuto certamente ripetersi a distanza di anni.
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