Bliss
Bliss
2021
Amazon Prime Video
Paese
Usa
Generi
Fantascienza, Drammatico
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Mike Cahill
Attori
Owen Wilson
Salma Hayek
Madeline Zima
Nesta Cooper
Joshua Leonard
Jorge Lendeborg Jr.
DeRon Horton
Steve Zissis
Erin Flannery
Greg (Owen Wilson) sta attraversando un momento complicato della sua vita: ha da poco perso il lavoro e si è separato da sua moglie. Un giorno incontra l'affascinante e misteriosa Isabel (Salma Hayek), una donna che vive per strada e che crede che il mondo intorno a lei sia in realtà una complessa simulazione generata al computer, all’interno di un mondo reale felice e pacifico. Inizialmente dubbioso, Greg scoprirà presto che le folli teorie di Isabel potrebbero essere vere...
A partire da premesse piuttosto fosche, ritagliate oltretutto su un attore in carriera quasi sempre abituato a corde brillanti come Owen Wilson, Bliss prova a intavolare scenari futuribili e sci-fi in cui la tristezza si riversa in un modo forzatamente distopico e in cui l’umore, ma non solo, è esclusivamente una proiezione artificiale. La fuga, da parte del protagonista, dalla sua esistenza soggiogata da un grigiore così soffocante da sembrare quasi nero pece, non è però valorizzata in alcun modo sul piano cinematografico, se non attraverso una blanda e illustrativa fotografia virata su corde espressive pretestuosamente e grossolanamente opprimenti. E se le immagini, nonostante questo eccesso, appaiono paradossalmente anonime e slavate, le direzioni in cui va la sceneggiatura sono decisamente più risibili, tanto che Bliss si configura fin da subito come un minestrone indigesto dei peggiori residuati bellici e filosofici del cinema anni ’90, fuori tempo massimo e prostrato da una dilagante assenza di spunti anche solo verosimili di scrittura e di buon senso (più che mai necessari, per veicolare la sospensione dell’incredulità nello spettatore quando si lavora su coordinate di mondi paralleli). La chimica tra Salma Hayek e Owen Wilson è ai minimi storici e, fatta eccezione per qualche fondale che tenta la carta del salto lussureggiante, si salva davvero ben poco. Dopo l’esordio Another Earth (2011), film indie premiato al Sundance Film Festival, a Sitges e a Locarno, il regista Mike Cahill ha tentato nuovamente di declinare le riflessioni sul tema del doppio, dell'identità e del senso di colpa, provando perfino ad alzare l’asticella degli scarti filosofici e spirituali in un contesto commerciale e con due attori che sono due volti “medi” dei blockbuster hollywoodiani degli ultimi anni, ma il risultato è parimenti deficitario e confuso, tanto nell’ideazione quanto nella scelta dei volti e nelle somme da tirare: un ibrido destinato fatalmente a passare inosservato e ad attirare solo gli strali della critica e non certo l’attenzione di alcun tipo di pubblico. Uscito su Amazon Prime Video nel febbraio 2021.
A partire da premesse piuttosto fosche, ritagliate oltretutto su un attore in carriera quasi sempre abituato a corde brillanti come Owen Wilson, Bliss prova a intavolare scenari futuribili e sci-fi in cui la tristezza si riversa in un modo forzatamente distopico e in cui l’umore, ma non solo, è esclusivamente una proiezione artificiale. La fuga, da parte del protagonista, dalla sua esistenza soggiogata da un grigiore così soffocante da sembrare quasi nero pece, non è però valorizzata in alcun modo sul piano cinematografico, se non attraverso una blanda e illustrativa fotografia virata su corde espressive pretestuosamente e grossolanamente opprimenti. E se le immagini, nonostante questo eccesso, appaiono paradossalmente anonime e slavate, le direzioni in cui va la sceneggiatura sono decisamente più risibili, tanto che Bliss si configura fin da subito come un minestrone indigesto dei peggiori residuati bellici e filosofici del cinema anni ’90, fuori tempo massimo e prostrato da una dilagante assenza di spunti anche solo verosimili di scrittura e di buon senso (più che mai necessari, per veicolare la sospensione dell’incredulità nello spettatore quando si lavora su coordinate di mondi paralleli). La chimica tra Salma Hayek e Owen Wilson è ai minimi storici e, fatta eccezione per qualche fondale che tenta la carta del salto lussureggiante, si salva davvero ben poco. Dopo l’esordio Another Earth (2011), film indie premiato al Sundance Film Festival, a Sitges e a Locarno, il regista Mike Cahill ha tentato nuovamente di declinare le riflessioni sul tema del doppio, dell'identità e del senso di colpa, provando perfino ad alzare l’asticella degli scarti filosofici e spirituali in un contesto commerciale e con due attori che sono due volti “medi” dei blockbuster hollywoodiani degli ultimi anni, ma il risultato è parimenti deficitario e confuso, tanto nell’ideazione quanto nella scelta dei volti e nelle somme da tirare: un ibrido destinato fatalmente a passare inosservato e ad attirare solo gli strali della critica e non certo l’attenzione di alcun tipo di pubblico. Uscito su Amazon Prime Video nel febbraio 2021.
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