Bloody Sunday
Bloody Sunday
2002
Paesi
Irlanda, Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Storico
Durata
107 min.
Formato
Colore
Regista
Paul Greengrass
Attori
James Nesbitt
Allan Gildea
Gerard Crossan
Mary Moulds
Tim Pigott-Smith
Nicholas Farrell
Christopher Villiers
Declan Duddy
Derry, Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972: il parlamentare laburista Ivan Cooper (James Nesbitt), promuove una marcia di protesta contro il governo inglese. La manifestazione ha intento pacifico e vuole rivendicare i diritti civili negati. Cooper chiede personalmente ai membri dell'IRA di non partecipare all'evento per evitare disagi. Poco dopo l'inizio del comizio, un reparto di paracadutisti britannici apre il fuoco sui dimostranti, uccidendone tredici e ferendone altri quattordici.
Esempio di cinema civile e arrabbiato, indignato senza cadere nelle trappole della facile retorica o del manicheismo, il film di Greengrass illustra un infamante episodio della storia britannica con la giusta dose di partecipazione emotiva e distacco oggettivo. Il regista adotta un taglio documentaristico, cercando di limitarsi al racconto dei fatti, riducendo al minimo le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi e lasciando alle immagini il compito di rivelare conflittualità sopite che nascondono una bestialità feroce e annichilente. La novità apportata da Greengrass sta nell'uso mobilissimo della macchina da presa, accostato a un montaggio frenetico che moltiplica gli stacchi creando un senso di vertigine e confusione, restituendo dunque il senso di smarrimento e impotenza dei protagonisti, tanto delle vittime quanto dei carnefici. Spettacolari e memorabili le sequenze dell'assalto ai manifestanti (vero nucleo narrativo del film), ma è attraverso il suo approccio visivo nervoso che il regista riesce a mettere in scena in maniera convincente un clima di tensione costante, un'atmosfera di calma apparente pronta a deflagrare da un momento all'altro con conseguenze terribili. Una spirale di violenza che appare inarrestabile destinata a generare altre atrocità in un gioco perverso dove a estremismo (le forze dell'ordine ciniche e brutali) risponde estremismo (i giovani che aderiscono all'Ira). Potentissimo e mai gratuito, un film amarissimo e toccante, capace di lasciare il segno. Il soggetto è ispirato al libro Eyewitness Bloody Sunday di Don Mullan. Orso d'oro a Berlino nel 2002 ex aequo con La città incantata (2001) di Hayao Miyazaki. I titoli di coda sono accompagnati dalla canzone Sunday Bloody Sunday degli U2.
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