Un ufficiale (Charlie Chaplin) deve difendere Siviglia dai contrabbandieri, ma la bella zingara Carmen (Edna Purviance), «amata da tutti gli uomini al di sotto dei 96 anni» lo distrarrà dall'incarico. Scimmiottando la Carmen di Georges Bizet, opera molto in voga all'epoca, Chaplin dirige una pellicola che risente pesantemente di alcune vicissitudini produttive: infatti è il suo ultimo lavoro realizzato per la casa di produzione Essenay, che ne pubblicò una versione molto più lunga (quattro rulli invece dei due previsti dall'autore), recuperando scene scartate da Chaplin, introducendo un nuovo personaggio (interpretato da Ben Turpin) e aggiungendo nuove scene dirette da Leo White. Il risultato è un film lento, poco vivace, con interminabili sequenze di raccordo poco interessanti. La lotta tra Chaplin e i rivali, tra cui il torero Escamillo (John Rand), perde di ritmo e finisce presto per annoiare. Divertente però la trovata finale, quasi meta-cinematografica. Dopo l'omicidio-suicidio del capitano e di Carmen, i due si rialzano contenti: avevano fin lì utilizzato coltelli scenici dalla lama retrattile.