Quattro uomini prendono in ostaggio un treno della metropolitana newyorkese, chiedendo come riscatto un milione di dollari. Toccherà al tenente Zachary Garber (Walter Matthau) risolvere l'intricata e pericolosissima situazione. Dall'omonimo romanzo d John Godey, Il colpo della metropolitana – Un ostaggio al minuto è un efficace thriller girato interamente nei tunnel che giacciono scuri e minacciosi nel sottosuolo di New York, una vasta rete che diviene l'antro perfetto per un colpo criminale studiato nei minimi dettagli. Lunghissimi attimi di stallo in cui il regista Joseph Sargent riesce a non perdere mai l'attenzione del pubblico, anche e soprattutto grazie a un attore come Matthau, capace di riaccendere con ironia i momenti di stanca. La suspense è ben congegnata, così come il tentativo di sviscerare i vizi e i mal costumi di una classe dirigente ottusa e poco attenta ai bisogni dei cittadini, ma qualche passaggio un po' ridondante ne limita la portata complessiva. Un pizzico di coraggio registico in più, inoltre, gli avrebbe giovato, ma resta ugualmente un più che discreto esempio di cinema di genere, di cui è stato realizzato un insipido remake dal titolo Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana (2009) firmato da Tony Scott. Piccola curiosità: i soprannomi usati dai criminali sono stati poi utilizzati da Quentin Tarantino per i personaggi di Le iene (1992).