Orazio (Andrea Checchi), metronotte romano, viene allontanato con l'inganno dal proprio presidio notturno in una banca, mentre viene messo a segno un grosso colpo alle sue spalle. Con la collaborazione di alcuni ladruncoli di quartiere, l'uomo tenterà di recuperare la refurtiva. Scatenato e innocuo film "di rapina" a firma di un giovane Lucio Fulci, che si avvale di un cast corposo: tra gli altri, Gino Bramieri (Panza) e Mario Carotenuto (Nando Paciocchi). Attraverso un chiaro riferimento a I soliti ignoti (1958), capostipite della commedia italiana firmato da Mario Monicelli, la sceneggiatura delinea un anomalo colpo gobbo, con i simpatici protagonisti intenti a recuperare il maltolto anziché sottrarlo alla cassaforte della banca. Adorabili criminali dei bassifondi, pronti a stringere un patto di non belligeranza con conniventi forze dell'ordine, all'insegna di un quadretto dissacrante delle tipiche furberie italiane: schematico e improntato su una comicità elementare e fatta di battute poco ricercate, ma divertito e nostalgico nella sua semplicità. Andrea Checchi è noto per il ruolo del dottor Kruvajan in La maschera del demonio (1960) di Mario Bava. Sceneggiatura di Bruno Corbucci, Beppo Costa e Giovanni Grimaldi; musiche di Piero Umiliani.