In tempi di Guerra Fredda, si consuma una battaglia all'ultimo allunaggio tra americani e sovietici. Per rispondere ai loro nemici i primi mandano in orbita Lewis Stegler (James Caan), addestrato in fretta e furia e costretto a fare i salti mortali per tornare sulla Terra tutto intero. Altman si divincola dal praticantato per il piccolo schermo, che nei primi anni della sua carriera lo aveva visto molto impegnato, e torna a vestire i panni del regista a pieno titolo con questo curioso film di fantascienza tratto dal romanzo The Pilgrim Project di Hanks Searls. Un film d'amore e d'amicizia, basato dunque su forze basiche e su una raffinata gestione dello spazio e del tempo attraverso le inquadrature e i rapporti tra i personaggi. La produzione però fu molto ingerente e il risultato, oltre a essere inevitabilmente sorpassato, ne risente moltissimo in tempi di ritmo e di tenuta generale. Di sicuro insufficiente, ma l'originalità e la non convenzionalità di chi siede dietro la macchina da presa cominciavano a risaltare a chiare lettere.