Al sicario Chev Chelios (Jason Statham) viene iniettato un veleno cinese che dovrebbe lasciargli poche ore di vita. Nella corsa contro il tempo, alla ricerca del responsabile e dell'antidoto, scopre che l'effetto del veleno viene rallentato se nel sangue sale il livello di adrenalina.
Un film che si nutre della stessa essenza del genere d'azione: l'adrenalina. Crank è una ventata d'aria fresca nel filone degli action-movie del nuovo millennio, sorretto da un pretesto ma ben condotto dagli esordienti Mark Neveldine e Brian Taylor, che mettono in scena un corsa contro il tempo che non lascia un attimo di respiro allo spettatore. L'idea è semplice, invece che giustificare le sequenze d'azione inserendole in una linea narrativa, i registi optano per una strada decisamente più originale e interessante: spingere il protagonista a mantenere alto il livello di adrenalina nel sangue, tra inseguimenti, risse, assunzione di sostanze stupefacenti e sesso in luoghi pubblici. Un film muscolare, che fa dello spettacolo puro e semplice il proprio centro d'attrazione, che si regge tutto sulle spalle di Jason Statham, sempre in scena e sempre impegnato in qualsiasi tipo di impresa. Neveldine e Taylor, inoltre, si affidano a una regia da videoclip: numerosi punti macchina (utilizzando anche videocamere amatoriali e semiamatoriali) e un montaggio a dir poco frenetico. Il finale non permetterebbe un sequel, ma è talmente assurdo e spiazzante che tre anni dopo, nel 2009, i registi trovano il modo di proseguire da dove si erano interrotti con Crank: High Voltage. Con un cameo di Chester Bennington, leader del gruppo rock Linkin Park.