La dolce vita
1960
Paesi
Italia, Francia
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
174 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Federico Fellini
Attori
Marcello Mastroianni
Anita Ekberg
Anouk Aimée
Yvonne Furneaux
Alain Cuny
Nadia Gray
Polidor
Laura Betti
Adriano Celentano
Marcello (Marcello Mastroianni) è un annoiato giornalista, che bazzica Via Veneto e dintorni a stretto contatto con un ambiente mondano e raffinato pieno di seduzioni e lustrini, dissipando il tempo e lasciandosi andare a un'inconcludenza generale che lo spinge verso la scontentezza di se stesso. Intorno a lui dive giunoniche (Anita Ekberg), padri suicidi (Alain Cuny) e una fanciulla enigmatica.
All'alba degli anni '60, una scossa tellurica senza precedenti nella storia del costume italiano, sia sociale che cinematografico. Autentico film-simbolo di un'intera epoca, chiacchieratissimo già a suo tempo, fondamentale per comprendere lo slancio definitivo dell'Italia del boom ormai proiettata verso la perdita dell'innocenza. Roma, nel capolavoro felliniano diventato un proverbiale marchio internazionale, è un fondale solo apparentemente in movimento e in realtà smorto e inerte, che culla la spossatezza esistenziale dei personaggi senza opporre resistenza, senza imporre la sua presenza. Proprio per questa ragione, per lo spettatore è un gesto ancora oggi di impagabile bellezza e sommo appagamento abbandonarsi a La dolce vita come a un'esperienza di visione assoluta, summa dello spirito del suo tempo ma anche contenitore di un campionario umano doloroso e contemporaneo, nel quale la fama e l'apparenza sono analgesici passeggeri per uno strazio più grande e non momentaneo. Sceneggiato da Federico Fellini, Tullio Pinelli, Brunello Rondi ed Ennio Flaiano, una tappa formidabile e obbligata della storia del cinema moderno, anche per via della rivoluzionaria struttura narrativa rapsodica. Palma d'oro a Cannes, Oscar ai costumi di Piero Gherardi. Fischi e uova contro Mastroianni e Fellini alla prima al Cinema Capitol a Milano: punta dell'iceberg di una ricezione a dir poco controversa e di un focolaio di giudizi disparati, al quale a quei tempi non si sottrasse davvero nessuno.
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