Enzo (Vincenzo Salemme) è un cinquantenne mai cresciuto, di professione cantante (poco intonato) sulle navi da crociera. Dopo la morte della madre è costretto a tornare a Napoli e ad andare a vivere, per volontà testamentaria, insieme ai suoi due fratelli (Carlo Buccirosso e Nando Paone). Vincenzo Salemme porta sul grande schermo l'omonimo spettacolo teatrale nato nel 1995 da un'idea di Enzo Iacchetti. Il passaggio è però traumatico: i tempi comici del cinema non vengono mai rispettati, e la regia è fiacca e incolore. Salemme sceglie sempre la strada più semplice, e le sue inquadrature sono scolastiche e mai minimamente rischiose. Bisognava sforzarsi un po' di più per rendere meno evidenti tutti i difetti strutturali di una pellicola di questo tipo, la cui sceneggiatura (banalissima) e la cui recitazione complessiva (insufficiente) sono soltanto ulteriori tasselli di un mosaico impresentabile e mal riuscito.