La vera storia di Martin Cahill (Brendan Gleeson), noto fuorilegge irlandese, dalla giovinezza nei quartieri di Dublino passando per gli spettacolari furti che gli valsero la fama di Robin Hood fino alla morte per mano dei terroristi dell'IRA. Interessante e anomalo biopic firmato da John Boorman su uno dei più romantici criminali europei. Girato a colori ma successivamente virato in bianco e nero (fotografia di Seamus Deasy), The General è un agrodolce e poetico ritratto di un uomo il cui lavoro quotidiano era il crimine e il cui maggiore talento, a quanto pare, era quello di suscitare rispetto e simpatia anche nei suoi maggiori nemici (il detective interpretato da Jon Voight non riesce a non essere affascinato dal personaggio a cui deve dare la caccia). Formalmente eccellente e ambientato in una Dublino raramente così viva, realistica e brulicante, il film lascia qualche dubbio nell'approccio morale al personaggio, certo intrigante e curioso, ma non riducibile a una simpatica canaglia che rapinava solo i ricchi borghesi. Il regista britannico sembra cascare nella trappola che lui stesso descrive nel film, innamorandosi di una figura carismatica e fornendone una rappresentazione leggermente superficiale, benché elegante. Il regista entrò davvero in contatto con Martin Cahill: quest'ultimo, infatti, penetrò realmente nella casa di Boorman (che visse in Irlando per lunghi anni) e gli rubò il disco d'oro vinto per Dueling Benjos di Un tranquillo weekend di paura (1972). La scena è visibile nel film. Inedito in Italia, vinse il Premio per la miglior regia al Festival di Cannes.