Arrestata per un furtarello, Lady Emma Hamilton (Viven Leigh) ricorda i fasti del suo passato: dal matrimonio con l'ambasciatore inglese nel regno di Napoli (Alan Mowbray) alla relazione con l'ammiraglio Orazio Nelson (Laurence Olivier), fino alla rovina sociale ed economica in seguito alla morte di entrambi. A metà tra film di guerra e melodramma, Il grande ammiraglio racconta sia la parabola discendente e gli sfortunati amori della bella Lady Hamilton che le battaglie dell'Inghilterra contro la Francia di Napoleone, culminanti con la vittoria di Trafalgar. Forte di una minuziosa ricostruzione di scenografie e atmosfere, come sempre nei film di Korda, la pellicola dimostra però più vitalità nelle sequenze dedicate alle sventure umane della donna, interpretata con grande pathos da Vivien Leigh, risultando invece un po' più debole nelle parentesi belliche, ma riuscendo comunque a regalare più di una emozione senza mai scadere nelle trappole zuccherose del mélo. Korda è un cineasta raffinato, che sa come beneficiare appieno dalla chimica innegabile che si sviluppa tra la triste Leigh e il grandissimo Olivier, all'epoca ancora sposati, e in generale di un cast assolutamente impeccabile. Un ritratto di signora vibrante ed efficace per un film classico, dal solido impianto. Candidato a quattro Oscar (tra cui la fotografia di Rudolph Maté), vinse quello per il miglior sonoro.