Il Grande Salto
2019
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
94 min.
Formato
Colore
Regista
Giorgio Tirabassi
Attori
Giorgio Tirabassi
Ricky Memphis
Roberta Mattei
Gianfelice Imparato
Paola Tiziana Cruciani
Cristiano Di Pietra
Mia Benedetta
Salvatore Striano
Liz Solari
Pasquale Petrolo (Lillo)
Federica Carruba
Valerio Mastandrea
Marco Giallini

I quarantenni Rufetto e Nello (Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis) sono due rapinatori maldestri che, dopo aver scontato quattro anni di carcere per un colpo andato male, vivono in un quartiere della periferia romana. I due non demordono e progettano una rapina che potrebbe dare una svolta alle loro vite mediocri. Riprendere in mano l'attività e soprattutto portarla a buon fine, però, non è per niente facile...

Commedia piuttosto inusuale per il panorama produttivo italiano, Il grande salto segna l’esordio alla regia di Giorgio Tirabassi, che aveva già lavorato con Ricky Memphis nella popolare serie tv Distretto di polizia e nel film Il branco (1994) di Marco Risi. L’attore racconta la storia di due spiantati romani alle prese con una quotidianità fatta di limiti e privazioni, segnata da un destino che è impossibile dominare e da un affaccendarsi che sembra non avere spiragli e non portare a nessun obiettivo degno di nota. Dietro la superficie di un’ironia estremamente romanesca, si respira un senso di profondo disagio esistenziale, prontamente riscattato da una disillusione che non rinuncia alla possibilità della svolta, della risalita, della zampata risolutiva: una spinta restituita con grande efficacia dalla recitazione dei due protagonisti, controllata e in sottrazione, ma anche dalla precisione con cui viene mostrato l’arrabattarsi di Rufetto e Nello negli angoli più remoti, periferici e dimenticati della Capitale. I tempi comici, per quanto estremamente asciugati di ogni eccesso e qua e là meno pervenuti, non inseguono la risata facile ma si prefiggono, in maniera perfino spiazzante, di rappresentare la resistenza di un’umanità ai margini, cui sembra non bastare nemmeno una cospicua dose di amara ironia per lenire la propria insoddisfazione umana, professionale e sessuale. La sceneggiatura, con alcune punte di esilità, ha i suoi momenti di stanca, ma l’operazione mostra a più riprese coraggio da vendere e anche la svolta che si consuma a metà film, a dir poco inattesa, presta il fianco a una seconda parte di spessore non indifferente, coraggiosa tanto per la svolta soprannaturale e “miracolistica” quanto per la capacità di ipotizzarne svolte, paradossi e conseguenze tutt’altro che telefonate. Piccole apparizioni di Valerio Mastandrea, impegnato in un cameo davvero spassoso, e Marco Giallini.

Maximal Interjector
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