Here
Here
2024
In sala
dal 09/01/25
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Robert Zemeckis
Attori
Tom Hanks
Robin Wright
Kelly Reilly
Michelle Dockery
Paul Bettany
Ophelia Lovibond
Jonathan Aris
Nikki Amuka-Bird
Uno spazio in cui si rincorrono i dinosauri, un luogo in cui si è fatta la storia degli Stati Uniti d’America, una stanza attraversata da diverse generazioni di persone nell’arco di 100 anni.
C’è una prospettiva fissa alla base di Here, film tratto dall’omonima e sorprendente graphic novel del 2014 di Richard McGuire. Il punto di vista sulla stanza protagonista del film è sempre lo stesso, fatta eccezione per un solo movimento della cinepresa che arriva direttamente con la conclusione. Da questa inquadratura, immutabile e perennemente dinamica al tempo stesso, si sviluppa un prodotto complesso, cervellotico eppur dolcissimo, intellettuale ma anche capace di suscitare emozioni molto calde. Concetti forse paradossali ma che fanno parte da sempre del cinema di Robert Zemeckis, regista che, nonostante abbia superato i settant’anni, continua a sperimentare, lavorando questa volta sull’effetto del de-aging, quel ringiovanimento digitale che diviene una chiave tanto formale, quanto contenutistica di questo film, capace di ragionare in maniera incisiva sia sullo spazio, sia sul tempo. La prima parte del lungometraggio è eccessivamente macchinosa e alcuni parti sono un po’ deboli (si veda il contesto relativo alla pandemia da Covid-19), ma quando la narrazione si concentra sugli effettivi protagonisti della vicenda – ben interpretati da Tom Hanks e Robin Wright, la cui presenza diretti da Zemeckis non può non far pensare a Forrest Gump – il film si alza di livello, fino a raggiungere vette sempre più toccanti e commoventi nel finale. Qualche effetto digitale non convince, ma nel complesso l’estetica è efficace e capace di rappresentare bene tutta la contemporaneità della sua operazione. Il copione è scritto da Zemeckis insieme a Eric Roth, non a caso uno dei due sceneggiatori (insieme a Winston Groom) del già citato Forrest Gump, film che viene più volte richiamato nel corso di Here, anche per l’idea di rappresentare storie individuali per descrivere in maniera simbolica la Storia americana del ventesimo secolo.
C’è una prospettiva fissa alla base di Here, film tratto dall’omonima e sorprendente graphic novel del 2014 di Richard McGuire. Il punto di vista sulla stanza protagonista del film è sempre lo stesso, fatta eccezione per un solo movimento della cinepresa che arriva direttamente con la conclusione. Da questa inquadratura, immutabile e perennemente dinamica al tempo stesso, si sviluppa un prodotto complesso, cervellotico eppur dolcissimo, intellettuale ma anche capace di suscitare emozioni molto calde. Concetti forse paradossali ma che fanno parte da sempre del cinema di Robert Zemeckis, regista che, nonostante abbia superato i settant’anni, continua a sperimentare, lavorando questa volta sull’effetto del de-aging, quel ringiovanimento digitale che diviene una chiave tanto formale, quanto contenutistica di questo film, capace di ragionare in maniera incisiva sia sullo spazio, sia sul tempo. La prima parte del lungometraggio è eccessivamente macchinosa e alcuni parti sono un po’ deboli (si veda il contesto relativo alla pandemia da Covid-19), ma quando la narrazione si concentra sugli effettivi protagonisti della vicenda – ben interpretati da Tom Hanks e Robin Wright, la cui presenza diretti da Zemeckis non può non far pensare a Forrest Gump – il film si alza di livello, fino a raggiungere vette sempre più toccanti e commoventi nel finale. Qualche effetto digitale non convince, ma nel complesso l’estetica è efficace e capace di rappresentare bene tutta la contemporaneità della sua operazione. Il copione è scritto da Zemeckis insieme a Eric Roth, non a caso uno dei due sceneggiatori (insieme a Winston Groom) del già citato Forrest Gump, film che viene più volte richiamato nel corso di Here, anche per l’idea di rappresentare storie individuali per descrivere in maniera simbolica la Storia americana del ventesimo secolo.
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1 gennaio, 2025
Italia 1
21:25